Chiesa madre di Scarlino da sempre, San Donato si trova nella parte
bassa del paese. Documentata fin dal XII secolo, e dagli inizi del
Trecento proprietà degli agostiniani, che già occupavano l’attiguo
convento, ha subito numerose ristrutturazioni: l’ultima, nel 1929, aveva
l’intento di restituire l’originaria austerità romanica.
L’edificio si presenta in stile gotico-romanico con pianta a croce latina e facciata a capanna. All’interno, sulla parete sinistra della navata, molto bello è l’affresco di scuola senese della Madonna con il Bambino tra due santi, della metà del Quattrocento. Sul lato sinistro del presbiterio, in alto, è murato il monumento sepolcrale realizzato nel 1471 per i fratelli Vanni ed Emanuele della famiglia Appiani, signori di Scarlino. Il sepolcro, in marmo, è stato realizzato da un raffinato scultore toscano che si richiama a illustri modelli fiorentini.
Vicino al presbiterio, sopra un pulpito in castagno intagliato nel 1929, è collocata la più importante opera presente a Scarlino: si tratta di una tavola di un artista di cultura nordica del XVI secolo, rappresentante la Crocifissione.
Attiguo alla chiesa, il convento è composto da un chiostro, un refettorio, grandi magazzini, celle ampie e terrazze belvedere costruiti perlopiù nel tardo Settecento quando l’edificio venne adibito ad albergo.
L’edificio si presenta in stile gotico-romanico con pianta a croce latina e facciata a capanna. All’interno, sulla parete sinistra della navata, molto bello è l’affresco di scuola senese della Madonna con il Bambino tra due santi, della metà del Quattrocento. Sul lato sinistro del presbiterio, in alto, è murato il monumento sepolcrale realizzato nel 1471 per i fratelli Vanni ed Emanuele della famiglia Appiani, signori di Scarlino. Il sepolcro, in marmo, è stato realizzato da un raffinato scultore toscano che si richiama a illustri modelli fiorentini.
Vicino al presbiterio, sopra un pulpito in castagno intagliato nel 1929, è collocata la più importante opera presente a Scarlino: si tratta di una tavola di un artista di cultura nordica del XVI secolo, rappresentante la Crocifissione.
Attiguo alla chiesa, il convento è composto da un chiostro, un refettorio, grandi magazzini, celle ampie e terrazze belvedere costruiti perlopiù nel tardo Settecento quando l’edificio venne adibito ad albergo.